2 album da riscoprire consigliati da Antonio Gaudino.

Se la notte non dormi e sei un music lover, che fai? Surfi sulle ali di un’onda musicale grande (se non immensa, certamente ridondante) di qualità dove puoi fare zapping o cullarti con un intero album che, se ti piace, puoi anche acquistare in digitale e scaricare (in molti casi) alla massima risoluzione disponibile… Insomma, io di notte sto su Qobuz, e ci sto di un gran bene, soprattutto quando, parafrasando il titolo di uno dei libri di Cohen che ho amato, piccole e grandi chicche musicali riaffiorano dal passato, tracciando la via dei ricordi!   Norah Jones - Come Away With Me

(Blue Note, 2002)

Vent'anni fa, Norah Jones diventa una star inattesa con l'uscita del suo album di debutto, Come Away With Me, uno dei dischi più venduti di tutti i tempi. Le statistiche sono sbalorditive. Le vendite del primo album di Norah sono stimate in oltre 20 milioni di copie in prima uscita e altre 7 che continua a vendere ancora oggi. Una cifra incredibile quanto meritata. In questo numero, celebriamo il 20° anniversario che viene riproposto in Deluxe Edition e 3 CD (17 demo e moltissimi versioni inedite, fino a oggi) di un disco che abbiamo ascoltato, amato, riascoltato e amato di nuovo. Come Away With Me è stato pubblicato nel 2002, quando Norah ha 22 anni e ha già un buon tocco e un buon orecchio per la musica poiché è sempre stata circondata da musicisti. Suo padre è il maestro del sitar Ravi Shankar. Più tardi, quando la Jones si trasferisce in Texas, acquisisce familiarità con il country, poi suona nei bar e nei pub di Greenwich per un po’ di tempo. Poi l’esordio: Come Away With Me è un disco potente, maturo e romantico. Norah Jones non è quindi una novizia o una sconosciuta quando decide di pubblicare il suo primo album, la sua esperienza le permette di avere la fiducia della mitica etichetta jazz Blue Note che le offre il tempo e i mezzi per produrre questo disco che riscuote un enorme successo anche da parte della critica internazionale. Perché è morbido e molto elegante, probabilmente anche perché indefinibile: non è solo jazz vocale, è anche folk, country, blues, ed è soprattutto acustico. È diabolicamente bello, tanto che 27 milioni di persone, ad oggi, comprano questo album in tutto il mondo a tal punto che si sente in ogni dove per qualche anno, addirittura. Quindi, a volte, possiamo avere l'impressione di aver sentito troppo questo magnifico lavoro ma quando ci torniamo, dobbiamo ammetterlo: non importa il tempo, questo disco è davvero maturo, romantico, sobrio. Quindi, celebriamolo come merita, perché imporsi su scala planetaria con un primo album non è cosa da tutti. Norah è acustica, romantica, jazz ma non troppo, è bellissima e registra l'album giusto al momento giusto. Non una ruga vent'anni dopo. Ben tre le versioni su Qobuz, inclusi i remastered a 24/96 e 24/192.

  Nirvana - Nevermind

(Geffen, 1991)

Nevermind è uno di quegli album che, al di là della musica stessa, rappresenta un simbolo per una o anche più generazioni: ispirerà gruppi diametralmente opposti, vicini o lontani, musicalmente, poco importa… Siamo all'inizio degli anni ’90 e quindi, come ogni inizio di decennio che si rispetti, tutto ciò che è stato fatto nei dieci anni precedenti si qualifica con un termine preciso: “è stato”. Addio a rocker androgini con permanenti eccessivamente ricche di lacca, pantaloni con paillettes e trucco degno delle pin-up del dopoguerra. Seppelliamo Mötley Crüe, Kiss, Twisted Sister e altri. Addio alle Heavy Metal band e ai loro abiti 100% in pelle, borchiati dal berretto al tallone degli stivali in pelle, che urlano canzoni che spaccano i cristalli. Seppelliamo Judas Priest, Iron Maiden, Accept, Manowar e similari. Addio agli eroi della chitarra che, più che suonare, fanno ginnastica in agilità e velocità, in questa corsa infernale verso il virtuosismo sfrenato. Seppelliamo Van Halen, Joe Satriani, Yngwie Malmsteen, Steve Vai e altri. Seppelliamoli ovviamente ma, comunque non troppo, perché presto torneranno di moda, è sicuro. Ma intanto? Nel frattempo non c'è niente. Solo una generazione perduta che non si riconosce in nessuno dei suddetti generi musicali, che pensa che il futuro non sia per loro, con un semiritorno al "futuro" che somiglia tanto a “c’era una volta il rock”. Eppure, senza volerlo davvero, uno di loro emergerà in mezzo a questo vuoto quasi abissale. È un chitarrista un po' biondo, magro, complesso, decisamente povero rispetto a questi gloriosi anziani e con un registro vocale più che limitato, non necessariamente molto pulito negli abiti che indossa e colpito, fin dall'inizio, da una giovinezza instabile, a causa dei ripetuti disagi familiari. Questo ragazzo fonderà una band dal nome Nirvana con Krist Novoselic, sfornando un nuovo tipo di rock emergente dalle parti di Seattle: il Grunge (che nella fedele traduzione slang, significa "sporcizia tra le dita dei piedi"). È in tutta semplicità che i due amici consolideranno una solida reputazione locale, suonando nei club o addirittura nei soggiorni tra due divani mentre, nel frattempo, reclutano il batterista Dave Grohl. E dopo un primo album Bleach, uscito in assoluta discrezione, arriva la bomba che nessuno si aspetta: Nevermind! Fin dai primi accordi, un vero inno risuona incessante nella testa: Smells Like Teen Spirit, un vero e proprio appello alla rivolta per un giovane totalmente confuso ed estraneo nella società in cui (soprav)vive. Questa pezzo è senza dubbio la più grande canzone rock di quel decennio. Ma dato che i Nirvana hanno lavorato dannatamente bene, questo album non è solo una traccia, è semplicemente una serie di classici che si susseguono “rumorosamente” nelle nostre anime. In Bloom, Come As You Are, Something in the Way, Polly...  La musica semplicistica dei Nirvana a prima vista sembra improvvisamente vacillare verso il genio puro: semplice però mai banale, come se la band avesse compreso tutto nel rock, guidati dal timbro graffiante di Cobain, la cui voce non è tanto eccezionale quanto in cerca di impennate eccessive che non possiede, ma è unica e riconoscibile come quella dei “grandi” veri: e lui lo è stato e lo sarà per sempre. Il successo di Nevermind sarà notevole, arrivando al punto di detronizzare il "Re del Pop" Michael Jackson nelle classifiche internazionali. Ma questo successo pone i Nirvana di fronte a un vero paradosso, essere proposti ed eletti a leader da un sistema che loro stessi vorrebbero far scomparire, o sarebbe meglio sfruttare il momento che non è mai eterno per nessuno? Kurt Cobain dall'oggi al domani diventa una vera e propria icona, qualcosa che lui personalmente non assumerà e accetterà mai del tutto, chiedendo (quasi supplicando) di tornare in quella massa anonima da cui è emerso senza capire davvero perché o come sia potuto accadere. In fondo, voleva soltanto suonare la sua musica con la sua band, non aveva mai pensato di arrivare in cima al tetto del mondo del rock. Tutto ciò porterà alla tragica - ma indubbiamente inevitabile - scomparsa di Kurt Cobain, preferendo partire per altri cieli, e portando all'evidente spaccatura del gruppo che non aveva più ragione di esistere senza il suo leader. È difficile immaginare che siano passati quasi 31 anni dall'uscita di Nevermind ma una cosa è certa: grazie a questo disco, i Nirvana resteranno uno dei gruppi più importanti nella storia del rock. Non c’è alcun dubbio. Su Qobuz è disponibile anche la versione rimasterizzata nel 2021 a 24/192 mentre in occasione del trentesimo anniversario dell’uscita Geffen/UMe ha rilasciato diverse ristampe multiformato.